La scissione mediante scorporo, introdotta dal D.Lgs. 19/23 e finora disciplinata solo a livello civilistico, è prossima ad assumere una normazione anche per quanto concerne gli aspetti fiscali (per effetto della bozza di decreto legislativo approvato dal Governo in data 30.04.24). Essa consiste nell’attribuzione alla beneficiaria di una parte del patrimonio della società scissa, a fronte dell’assegnazione di azioni o quote della società beneficiaria non già ai soci della scissa (come in una scissione ordinaria) bensì alla scissa stessa. Dal punto di vista fiscale, la nuova disciplina prevede la neutralità dell’operazione, oltre ad altri aspetti quali: i) l’attribuzione al compendio scorporato dello stesso valore fiscalmente riconosciuto che avevano in capo alla scissa, ivi compreso il periodo di possesso rilevante ai fini PEX; ii) la ripartizione dei tax attributes (quali le perdite fiscali) secondo un criterio proporzionale e senza alcuna limitazione attinente alla “vitalità” del compendio scisso in caso di beneficiaria neocostituita; iii) la non elusività dell’operazione nel caso in cui, successivamente allo scorporo, ci sia una cessione delle partecipazioni ricevute. Particolarmente attrattiva per gli investitori internazionali è l’esenzione da exit tax per la scissione con scorporo di una stabile organizzazione italiana di un soggetto non residente. Il contributo è stato realizzato per la Newsletter Norme & Tributi del mese di giugno 2024 di AHK Italien dal Dipartimento Fiscalità internazionale di Morri Rossetti. La Newsletter Norme & Tributi di AHK Italien relativa al mese di giugno 2024 è disponibile qui